LA MIA 24 X 1 ORA DI ASTI

 

ANDREA COTZA

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La staffetta di Asti del 2012 è stata la prima manifestazione dove ho iniziato a dare un volto alle persone della Podistica Torino, complice un week end quasi estivo, fu un'esperienza magnifica, ma era palese che tutta la macchina organizzativa ruotava su 3 o 4 persone che facevano un lavoro enorme. Non riuscirono a dormire neppure un'ora durante la notte e le staffette "orange" erano solo 3 !!!
Quindi quest'anno, verso fine febbraio, ho dato la mia disponibilità per organizzare e partecipare attivamente alla 39a edizione della 24 x 1 ora di Asti.
Mi è stato assegnato l'incarico di organizzare la "staffetta D" e nel giro di pochi giorni sono riuscito, grazie all'aiuto di Mauro e dei magnifici volontari notturni, a presentare la 'mia' staffetta, dove correrò anch'io nell'ultima ora, nonostante la mia presenza anche nella "staffetta B": "Ma si, che vuoi che sia, sarà un defaticamento del giorno prima pensavo.... si, certo!

 

img_0971Con grande entusiasmo al mattino di sabato sono già operativo nel montare il Gazebo portato da Gene, poi con Gianni Dematteis trasportiamo al Gazebo le casse di vino e le magliette, nel frattempo arriva tutta la banda organizzativa: Barbara, Teresa, Alex, Salvo e Irene, insieme a Carlo ed anche Lorenza e in men che non si dica, tutto è pronto ... solo Teresa è un po' in apprensione. "Carlo? Teresa è un po' in ansia vero? Pensa se la femminile perde per 30-40 metri ... eh, eh".
Arriva infine la Cotza Family al completo, da Sandro a Ornella e Patrizia, tutti per dare una mano. Alle 14:00
puntualissimo, arriva lo sparo che dà il via alla manifestazione.
Sappiamo tutti che le previsioni del tempo sono pessime, ma durante la prima ora neanche una goccia ed inizio a nutrire qualche speranza, la prima arriva alla seconda ora e viene seguita da tante, ma tante, ma tante altre gocce d'acqua che inesorabilmente ci accompagneranno per tutto le prossime 24 ore, premiazioni comprese ...

Ma torniamo al sabato .... Teresa conclude la sua ora: "Carlo, ma Teresa deve correre anche domani mattina? La vedo un po' tesa ...".
E poi tocca a Barbara, Alex e quando mi accorgo di essere un po' stanchino perché non mi siedo e non mi fermo da quando mi sono svegliato, arriva anche il mio turno, n
on credo di essere nelle migliori condizioni per correre, soprattutto per correre veloce ... veloce per me si intende.
Ma ... mi tocca, e mi ritrovo, dopo un breve riscaldamento (e immediato inzuppamento), alla linea di partenza. Lo speaker scandisce il tempo rimanente per la staffetta precedente, meno tre minuti, due, uno e VIA!!!!
Come spesso mi succede ultimamente, parto come un fulmine (tecnicamente - parte l'embolo), la fatica non la sento e sto bene. In questa prima fase provo a ricordarmi a quanto devo andare: al Ruffini, negli allenamenti, viaggiavo intorno a 1.39 2013--_24_x_1_ora_di_asti_20130325_1231393508- 1.44, ma al massimo per 3 km. Quindi mi ero fatto un'idea di stare intorno a 1.45, più o meno come Barbara che è il mio riferimento attuale (ciao Barbara, sono il tuo incubo????).
Fabio da fuori dà i numeri ... 1.39 - 1.40 - 1.40. Un po' troppo veloce!
Fabio, mitico, instancabile continua: 1.41 - 1.42 - 1.43 ... "Vai Andrea, sei regolare ...". Ecco. Qui ci vuole una precisazione. Ho imparato che quando da fuori non ti dicono il tempo, ma frasi diverse, o hanno toppato il giro, o hai rallentato rispetto al precedente e volutamente te lo omettono ...
Verso la fine viaggio stabile tra 1.43 e 1.46 e siccome il panorama della pista è un tantino ripetitivo, inizio a farmi due calcoli su quella che potrebbe essere la distanza totale che dovrebbe aggirarsi intorno ai 14 km, che per me sono una notevole distanza, anzi, un “distanzone”!!!!
Stanco, gli ultimi giri maledico la partenza troppo veloce, ma non mollo. Credo di trovarmi ad affrontare ormai l'ultimo giro ed infatti lo speaker scandisce il tempo: ultimo minuto, ultimi 30 secondi, ultimi 5 secondi. Ecco, questo mi ha mandato in palla; mi aspettavo "ultimi 10 secondi". Mi avrebbero fatto passare in tempo sul traguardo che vedevo li davanti, ma -5 significava solo due cose, o fare una bella accelerata o rallentare e farli trascorrere prima della fine.

2013--_24_x_1_ora_di_asti_20130325_1423417911Bene, anzi male ... ho scelto la seconda possibilità e la misurazione è stata impietosa: 13996 metri !!!!!
Sono comunque felice della prestazione, ho viaggiato a 4'17" e non sono mai andato finora così veloce ... però quei 4 metri, sigh!
Doccia e via, nuovamente a disposizione della Podistica. Dopo un paio d'ore inizio a non connettere, sono decisamente stanco ed infreddolito.
Verso le 22.30 decido di andare a riposare un paio d'ore nel camper. Trovo tutti i letti occupati e mi distendo sul divanetto, anche se le gambe sono "sospese" e poggiano solo i piedi, vabbè sono in una posizione scomodissima, ma devo comunque riposare perché la notte è lunga e poi domani devo correre ancora un'ora (solo defaticamento ... mi raccomando). Ma il pensiero vaga sulla gara da poco terminata, l'organizzazione di tutto, la pioggia che non molla, Stefano a cui ho promesso che avrei preso il tempo, Ornella, Patrizia e Sandro che voglio vedere, anche Fabio, poi al mattino Mauro ... finalmente mi addormento e riesco a riposare per ben un'ora!!!!

E puntualmente all'1.30 sono intorno alla pista. Ho perso una parte di Ornella, ma sono pronto per dare il Tempo a Sandro (un orologio, è lui il tempo). Poi Fabio e Patrizia insieme, a cui tengo il tempo con due orologi. Fa freddo, i piedi sono perennemente bagnati, le mani gelate. Resisto fino alle 6-7 e quando Barbara mi chiede di ricaricare il computer nel camper, ne approfitto per ricaricarmi anch'io, più che altro mettendo i piedi sotto tre sacchi a pelo. Sto tremando e non trovo la forza di uscire. Mi appisolo un'altra ora e mi perdo Mauro, mi spiace ...

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Quando torno c'è molta più gente e anche più pioggia !!!! E devo nuovamente correre, già ... maledico il giorno che ho dato la disponibilità per correre due volte. In silenzio mi dirigo negli spogliatoi, dove almeno fa caldo e mi preparo per l'ultima e conclusiva ora. Anche se avevo portato due paia di scarpe, riutilizzo quelle del giorno prima, tanto, tempo 30 secondi, sarebbero state nelle stesse condizioni. Esco e il freddo e la pioggia mi avvolgono. Mi assale lo sconforto e mentre mi riscaldo quasi piango istericamente.
Mi dico: "Ma si dai, fai una passeggiata e poi alla fine magari acceleri, così ti diverti anche ...". Ma, come spesso accade, un evento mi sveglia dal torpore.
Mi raggiunge Barbara insieme a Raffaella che deve correre l'ultima ora. E' decisamente agitata e non capisco il perché. Quando Barbara mi chiede di correre con lei non oso rifiutare, mi fa una gran tenerezza. Ma poi ricordo che Raffaella non è che viaggia proprio piano, anzi. L'anno scorso mi è arrivata davanti praticamente ad ogni gara. Realizzo subito che la prossima ora non sarà proprio una passeggiata.
Siamo tutti stipati alla partenza sotto un telo stracolmo d'acqua. Arriva anche Giuseppe a tranquillizzare la moglie a cui, vedendola infreddolita, cedo i miei guanti. Realizzo i timori di Raffaella: è preoccupata perché sente addosso la responsabilità di fare male nella staffetta femminile, in quanto è reduce da un infortunio al ginocchio. Prendiamo come riferimento la staffettista dell'altra squadra femminile, la Ferrero Alba. Poi il via!!!
La pista è un lago e la pioggia incessante. Corriamo fianco a fianco, ma poi mi metto davanti un po' perché lei tende ad accelerare ed un pò per non infastidire chi ci sorpassa. Spesso andiamo in terza corsia per evitare le pozzanghere. Non ho preso il tempo, ma ogni tanto Raffaella mi dice che andiamo a 1.50, si, si, defaticamento .... Lei corre bene ed è decisamente meno nervosa che alla partenza, evidentemente la gara cancella ogni timore un po' a tutti. Dopo 3 o 4 giri abbiamo già doppiato il nostro riferimento. Tranquillizzo Raffaella dicendole che se vuole possiamo anche rallentare (la mia era una speranza ...), ma niente, è tenace e non molla. Siamo costanti. Poi va avanti lei e come all'inizio tende ad accelerare. Mi rimetto davanti .... Passiamo ancora tre o quattro volte la ragazza della Ferrero ed il finale ci riserva ancora una sorpresa: la Curva Orange!!!! Ragazzi, dalla pista è uno spettacolo indescrivibile. Quando avete tirato fuori le bandiere ed il mega striscione sono rimasto allibito di come la giornata si sia illuminata e riempita di colore in tutto quel grigiore !!!!!!!

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E poi il traguardo, mi sono un pò distratto e preso dall'emozione ho staccato un pò Raffaella ma, ho pensato, l'abbiamo fatta tutta insieme e quindi la aspetto per tagliare insieme il traguardo dandoci la mano, istintivamente,  in segno di vittoria. Mi abbraccia forte scoppiando in lacrime dall'emozione, scaricando tutta la tensione accumulata, un ricordo e un'emozione indelebili che finora mi aveva dato solo l'ultimo km della mia unica maratona.
Un'ultima ora che è degna conclusione di un week-end un pò sofferto, pieno di insidie, di sacrifici e freddo, ma che a mio modo di vedere ridisegna un po' quello che può essere, per ognuno di noi (runners?), l'andamento di una gara e cioè momenti di crisi, fatica, che ci portano a dire sempre: "Ma chi me lo fa fare ..." e la gioia sotto il traguardo che invece ci fa esclamare: "A quando la prossima gara?".

Nonostante tutto è stato un week-end pieno di emozioni, umane e sportive, ed ora, al caldo e ben asciutto domando al direttivo: "Se avete bisogno ci sarò anche il prossimo anno!!!! Correre due ore? Parliamone ... eh eh eh!"

Buone corse a tutti !

Andrea

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2010 - ANDREA IN FORMATO "EXTRA LARGE" 

 

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