STRAPAVAROLO 2013 - CONFERENZA STAMPA

 

CONFERENZA STAMPA

"7a STRAPAVAROLO & DINTORNI"

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Si è svolta Sabato 6 aprile, nella splendida cornice del Castello di Pavarolo, la conferenza stampa di presentazione della "7a STRAPAVAROLO & DINTORNI" che si terrà Domenica 21 apirle 2013 con partenza ed arrivo al Campo sportivo di Pavarolo.

Hanno presentato l'evento il Generale Zavattaro Ardizzi (padrone di casa a cui la Società "orange" ha fatto omaggio di una bellissima targa a ricordo dell'evento), il Sindaco di Pavarolo Sergio Bossi, il Presidente della A.S.D. PODISTICA TORINO Gian Carlo Roatta ed il Responsabile dell'organizzazione della gara, Eugenio Solaro.

FOTO DELLA CONFERENZA STAMPA

Numerose le presenze in sala con i numerosi Sponsor della Manifestaizone, i responsabili di alcune Società podistiche, il Vice Presidente della Provincia di Torino, Giuseppe Cerchio, rappresentanti della FIDAL, la PRO-LOCO di Pavarolo, rappresentanti del G.S. Pavarolo, l'Associazione Nazionale Carabinieri e la Protezione Civile.

CAMPO SPORTIVO PAVAROLO  

Proponiamo un'immagine del Campo sportivo di Pavarolo, sede del G.S. Pavarolo, locale Società di Calcio iscritta al Campionato di 1^ categoria, luogo di ritrovo, di partenza ed arrivo della "7a STRAPAVAROLO & DINTORNI". Il campo sportivo di Pavarolo si trova subito dopo  il comune di Baldissero Torinese per chi arriva da Superga. 

Pavarolo_campo_sportivo

IL CASTELLO DI PAVAROLO

Castello_Pavarolo

Il Castello di Pavarolo (foto Massimiliano Aimone)

Imponente, massiccio, austero, il castello che domina l'abitato è, forse ancor più della torre campanaria, il vero simbolo del paese di Pavarolo.

Fu probabilmente attorno all'antenata di questa costruzione che si raggrupparono le prime case, che si raccolsero i primi abitanti, che si formò l'insediamento che oggi è chiamato Pavarolo.  Il primo documento nel quale è citato il castello di Pavarolo è l'atto dell'imperatore Enrico III, datato 1047.

Il Castello sarebbe di fatto la più antica costruzione del paese, con quasi dieci secoli di vita. Nel corso dei secoli l'edificio venne pesantemente rimaneggiato: ampliato all'esterno, ma anche rifatto all'interno, dove è andata totalmente persa l'originale distribuzione dei locali, conseguenza della necessità di preservare l'edificio dai guasti del tempo, ma anche di adattarlo all'uso cui fu destinato nelle varie epoche.

Quella che in origine era la sede di un presidio militare, che fu al centro di eventi bellici al tempo dell'invasione di Facino Cane, diventò dimora nobiliare e quindi privata. Più si va indietro nel tempo, più le fonti scarseggiano, oppure sono disperse tra vari archivi. Si è riusciti a ricostruire con certezza solo gli ultimi quattro cambi di proprietà del castello, avvenuti a partire dal 1881.


Il Castello fu acquistato da Paolo Vastapane nel 1628, mentre una delle poche stampe dedicate al castello, datata 1850, cita una "contessa Gloria" che potrebbe aver tenuto l'immobile fin verso il 1867.  Il 12 settembre 1881 l'immobile passa dalla famiglia ebrea Debenedetti al nobile Edoardo Pansoia di Borio ed alla moglie Rosa Sapelli Meuna di Capriglio. In qualità di procuratore, di fronte al notaio Cassinis, il commerciante Abramo Debenedetti, a nome del padre Donato fu Ezechia, vende per 10 mila lire il castello ed i pochi mobili che contiene (escluse però le attrezzature delle cantine, cedute a Francesco Aprà).


Probabilmente i nobili Pansoia non giudicarono l'acquisto un buon affare: il 4 luglio 1884 cedettero infatti il castello alla nobildonna Malvina Garneri, vedova dell'ammiraglio conte Barbavara di Gravellona. Di fronte al notaio Marone, si accontentarono delle 10 mila lire che avevano speso tre anni prima, cui ne aggiunsero altre mille per i mobili.
E' possibile che la contessa Garneri abbia fatto fare alcuni lavori di restauro, che di conseguenza aumentarono il valore del castello. Quando lo vendette, il 31 agosto 1920, riuscì a farsi pagare ben 35 mila lire, più altre 15 mila per gli arredi. Con un atto registrato di fronte al notaio Valente, Giuseppe Paletto, Domenico Beltramo, Francesco Piovano e Vittorio Villa, tutti residenti a S. Mauro Torinese, diventarono i nuovi proprietari del castello.
Lo tennero però solo fino al 2 dicembre 1924, quando, di fronte al notaio Arimondi, lo cedettero per 30 mila lire a Giuseppina Cigala Fulgosi, vedova Zavattaro Ardizzi.


La signora morì a Roma nel 1977, lasciando il castello ai suoi sette figli: attualmente, la proprietà risulta frammentata tra alcuni di essi ed i loro discendenti. Domenico Beltramo, Francesco Piovano e Vittorio Villa, tutti residenti a San Mauro Torinese, diventarono i nuovi ed attuali proprietari del castello. 

 

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