TRANSMARATHON CILENTO 2012

DA WWW.PODISTIDOC.IT

IL VIDEO DELLA

12a EDIZIONE

Cilento_LogoTransMarathon

CORSA A TAPPE LUNGO I SENTIERI

DEL PARCO NAZIONALE DEL CILENTO E VALLO DI DIANO

20 - 25 agosto 2012

Per il secondo anno consecutivo alcuni atleti della A.S.D. PODSITICA TORINO hanno preso parte alla  TRANSMARATHON, corsa estrema a tappe di 55 Km. sui sentieri e sulle strade del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano. 

La gara è stata organizzata dall'Associazione Sportiva Libertas Agropoli (www.libertasagropoli.com) ed è unica e spettacolare, in quanto si passa in poche centinaia di metri dal blu della meravigliosa costa cilentana al verde mozzafiato della montagna. Il percorso è veramente impegnativo e offre ai podisti un numero incredibile di salite, discese e corsa nei sentieri e sul terreno sterrato.

«Oltre ad essere una gara podistica, sempre apprezzata dagli atleti, commenta il presidente della Libertas Agropoli, Roberto Funicello, la TRANSMARATHON permette di promuovere e far conoscere alcuni dei centri e dei luoghi più belli del territorio. Gli sportivi e i loro accompagnatori, infatti, attraverso lo sport, a stretto contatto con la natura, potranno visitare il ricco patrimonio storico e paesaggistico del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano». 

Per gentile concessione del sito www.podistidoc.it pubblichiamo un bellissimo video di Nicola Peluso che illustra in modo davvero pregevole l'Edizione del 2012. All'interno del Video vengono intervistati, tra gli altri, gli atleti della nostra Società. Guardate attentamente il video e fate un pensiero per essere lì nel 2013 .....  

Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano

Il Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano è stato istituito nel 1991 e ha una superficie di circa 36.000 ettari interamente compresi nella provincia di Salerno. Successivi ampliamenti ne hanno portato la superficie a circa 180.000 ettari. Corrisponde oggi alla parte meridionale della provincia, compresa tra la piana del Sele a Nord, la Basilicata a Est e a Sud, e il mar Tirreno ad Ovest. Comprende, in tutto o in parte, i territori di 8 Comunità Montane e 80 Comuni. Dal 1998 è Patrimonio dell’umanità dell’Unesco (con i templi di Paestum e la Certosa di Padula), e dal 1997 è Riserva della biosfera. La geologia del parco è marcata dalla compresenza di due tipi di roccia predominanti: il “Flysch del Cilento”, ricco di colori e stratificazioni, che si ritrova in corrispondenza del bacino idrogeografico dell’Alento e sulla costa nord, e il calcare, ricco di cavità carsiche, proprio dei complessi montuosi interni (Alburno-Cervati) e della parte meridionale del territorio interessato dal Parco.

Cilento_Ulivo

Ulivo del Cilento

Il profilo orografico è ovunque marcato, spesso aspro. Poche e povere in estensione sono le zone pianeggianti, per lo più in corrispondenza dei fiumi principali, l’Alento sulla costa e il Tanagro nel Vallo di Diano. Altri fiumi del Parco hanno carattere torrentizio e corso nervoso, come il Mingardo, il Bussento e lo stesso Calore, affluente nel Sele a Nord del Parco, che ne ospita solo il tormentato corso superiore (Gole del Calore). Le cime più importanti sono: Cervati (1898 m), Alburni (1742 m), Gelbison, detto Sacro Monte (1705 m), Motola (1700 m), Monte Centaurino (1433 m), Cocuzzo (1411 m), Bulgheria (1224 m). La costa è bassa dal Sele ad Agropoli, e poi sul litorale tra Casal Velino ed Ascea; altrove, è alta, spesso crivellata di grotte e insenature. La sede istituzionale dell'Ente Parco è posta nel centro più importante dell'area, Vallo della Lucania.

Cilento_Teggiano

Comune di Teggiano nel Cilento

IL CILENTO

Il Cilento è una subregione montuosa della Campania che si protende come una penisola tra i golfi di Salerno e di Policastro, nella zona meridionale della regione. Anticamente il Cilento era parte della Lucania (insieme con il Vallo di Diano e il golfo di Policastro). Ne è rimasto segno nel dialetto, nelle tradizioni gastronomiche e nella toponomastica (Vallo della Lucania, Atena Lucana).

Il Cilento da millenni ha ispirato poeti e cantori. Molti dei miti greci e romani che sono alla base della nostra cultura occidentale, sono stati ambientati sulle sue coste. Basta qualche esempio, per rinfrescare i nostri ricordi scolastici. Il mito più famoso è quello dell’isola delle sirene, nell’Odissea. Quelle creature malefiche che, secondo Omero, irradiavano un canto che faceva impazzire i marinai di passaggio, portandoli a schiantarsi con le imbarcazioni sugli scogli. L’isoletta che ispirò il Cantore dell’antichità probabilmente è quella di fronte a Punta Licosa, a sud nei pressi di Castellabate. Di fronte al suo mare Ulisse si fece legare all’ albero di maestra per ascoltare quell’ingannevole canto. Un altro mito importante è quello di Palinuro, il nocchiero di Enea. Durante il viaggio verso le coste del Lazio cadde in mare insieme al timone. Si aggrappò al relitto e per tre giorni ingaggiò una estenuante lotta contro le onde infuriate. Ma quando stava finalmente per mettersi in salvo sulla riva, fu barbaramente ucciso dagli abitanti di quei luoghi: da allora quel promontorio (dove sorge il paese di Palinuro) prese il nome di Capo Palinuro. Altro mito, è quello di Giasone e gli Argonauti che, una volta fuggiti dalla Colchide, per ingraziarsi la dea Era si fermarono presso il suo santuario alla foce del fiume Sele (l’attuale Santuario di Hera Argiva).

Ulisse_Sirene

Ulisse e le sirene

Lasciamo la leggenda e la forza dell’immaginario per la storia vera dell’uomo, che in questa terra ha trovato ospitalità da almeno mezzo milione di anni. Tracce della sua presenza sono evidenti dal Paleolitico medio al Neolitico, fino alle età dei metalli. I primi uomini vissero nelle grotte costiere del Cilento a Camerota, dove si sono scoperti i resti dell’ "omo camaerotensis". La scoperta di manufatti e utensili provenienti dal vicino Tavoliere pugliese o dalle isole Lipari, inoltre, ci dicono che già allora il Cilento fu crocevia di scambi: percorsi di crinale nell’interno lo mettevano in contatto con le altre civiltà appenniniche (vie della transumanza e traffici, luoghi di culto e di mercato); mentre il mare lo avvicinava alle civiltà nuragiche, a quelle egee e mediterranee. Poi tra il VII e il VI secolo a.C. arrivarono i Greci. I Sibariti, discendenti degli Achei, fondarono Posidonia: divenuta in epoca romana Paestum. Nello stesso periodo per mano dei Focesi, provenienti dall’Asia Minore, sorse Elea (poi divenuta la Velia romana): il fiorente centro cilentano ospiterà la Scuola Eleatica di filosofia, l’ artefice è Senofane nel VI secolo a.C., e quella medica da cui trasse origine l’ importante Scuola Medica Salernitana, madre della moderna medicina occidentale. Mentre a Paestum si continuò a battere moneta, diritto tramandato dagli Achei (esperti in quest’arte), anche in epoca romana.

Il filo della storia cilentana si dipana fino ai giorni nostri cucendo avvenimenti grandi e piccoli. Legando vicende romane (Cesare Ottaviano Augusto ne fece una provincia per allevare gli animali e coltivare alimenti destinati alle mense romane), a fatti medievali importanti (il Principato longobardo a Salerno, l’avvento dei monaci Basiliani e Benedettini, la nascita della Baronia con i Sanseverino, la loro rivolta a Capaccio nel 1242 contro Federico II), fino ai “moti del Cilento” del 1828, con l’insurrezione contro Francesco I di Borbone e i suoi ministri, e alla successiva epopea del brigantinaggio contro l’invasione Sabauda. Tracce, ricordi, monumenti, culture, sentieri legati a questa ricca storia oggi sono salvaguardati anche grazie al Parco Nazionale del Cilento.

Il Cilento ha boschi di faggi e di lecci, è scarsamente popolato e impervio ed i suoi centri maggiori si trovano a notevole altezza, anche sopra i 600 m.. 

 

 

Cilento_Cartina_Parco

 

Effettua il login per poter scrivere un commento