TURIN MARATHON RACCONTATA DA RENATO CIVITICO

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  LA MARATONA DI TORINO 

Raccontata da Renato Civitico

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Proseguiamo la carrellata di racconti ed emozioni dei partecipanti alla TURIN MARATHON 2012 con il quinto racconto, a cura di Renato Civitico. Ricordiamo che il sito è a disposizione di coloro che vogliono raccontare la propria Maratona, indipendentemente dalla Società di appartenenza ed anche per chi ha gareggiato in qualità di "Non Competitivo". E' possibile inviare il testo in formato word alla casella mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.">Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.    

Renato Civitico è uno degli 86 atleti "orange" che hanno completato la 26a Edizione della TURIN MARATHON. Renato è risultato il migliore atleta "orange" al traguardo, dove è giunto al 103° posto assoluto in 2h 50' 44".  

Renato è al secondo anno con i colori della A.S.D. PODISTICA TORINO. Ha esordito il 6 febbraio 2011 nella "6a Mezza Maratona Internazionale delle 2 Perle" a Santa Margherita Ligure e vanta un record personale di 35' 13" nei 10.000 metri, 1h 17' 51" nella Mezza Maratona e uno strepitoso 2h 43' 00" in Maratona, ottenuto a Roma nel 2010. 

Renato Civitico ha chiuso il 4° CAMPIONATO A.S.D. PODISTICA TORINO al 3° posto con 2.448 punti con 14 presenze su  16 prove. Nel CAMPIONATO 2011 aveva invece sfiorato il successo finale, giungendo al secondo posto con 2.462 punti.  

Dalla sezione “CURIOSITA” del sito apprendiamo che Renato ha disputato 43 gare competitive con i colori "orange", di cui 22 nel corso del 2012, percorrendo in totale 586 chilometri (316 nel 2012).  

Renato ha riassunto così le emozioni della sua TURIN MARATHON  .....  

Sono trascorsi due anni dall’ultima Maratona a cui ho partecipato. Un tempo agonistico che molti potrebbero commentare con aggettivi tipo : “ampio” o “prolungato”, ma per me, corridore non più giovane si è trattato solo di una pausa. Dopo l’ultima Maratona ho sentito la necessità di fermarmi e di scegliere obiettivi con distanze più ravvicinate. Oggi che sto per affrontare nuovamente questa distanza, così lunga ed affascinante, ho un misto di paura e d’incoscienza. Ho rispetto per la gara e per la fatica che dovrò affrontare, ma voglio ritrovare anche quegli stimoli che il corridore “rigenerato” avvertirà nuovamente prima, durante e dopo la gara. Voglio scoprire se questi due anni mi sono serviti a perdere contatto con le lunghe distanze, con l’impegno degli allenamenti specifici e con le ansie della gara. Molto si è scritto e parlato su questa gara, io aggiungo solamente che la distanza della Maratona unisce il fascino dello spazio al tempo.

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Passaggio in Corso Massimo D'Azeglio

Il corridore nell’affrontare lo sforzo fisico associa questi due elementi che cercherà di comprimere in base ai propri obiettivi. Ognuno scommetterà contro se stesso e contro una distanza a lui non usuale. Spazio e tempo saranno determinanti e questo si avverte nei giorni pre gara.

Stamani mi alzo presto, sono le sei e mezza quando suona la sveglia, colazione veloce e poi fuori ! A quest’ora la città è ancora semiaddormentata e le strade vuote.E’ piacevole assistere al cambiamento della città in un sol giorno. Torino ed il suo centro storico, così copiosamente identico tutti i giorni dell’anno, ma oggi che veste i panni sportivi, la mia città quasi non la riconosco. Le strade sono bloccate al traffico, striscioni colorati ovunque e qui vicino anche l’Expo ! Sotto i portici di Piazza Castello solo podisti, tutti rigorosamente in tuta e scarpe da ginnastica. Nell’aria c’è fermento e adrenalina.

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Salitina di Corso Siracusa al Km. 20

Con gli altri della squadra ci ritroviamo subito, quasi ci fossimo dati appuntamento alla stessa ora. Scattiamo la foto di gruppo in Galleria San Federico e quest’unione rafforza la consapevolezza e l’euforia collettiva … è un crescendo d’entusiasmo. Ci siamo quasi alla partenza e, poco prima dello sparo, la mia mente ritorna a Roma ed a quell’ultimo arrivo sul traguardo … oggi simbolicamente riparto da qui:  “ Ecco il Colosseo, il traguardo. Guardo l’orologio che si è fermato sul mio tempo gara. E’ finita ! Procedo lungo la via, dove trovo una ragazza che mi stacca il chip dal pettorale … mentre un’altra mi mette al collo una medaglia, regalandomi un sorriso. E’ il regalo più bello che ricevo, un sorriso spontaneo … e forse le sorrido anch’io, non so, non ricordo ! In questo momento sono in uno stato d’euforia, misto a profonda stanchezza ".

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Corso Francia, pressi Piazza Rivoli - Km. 32 

Lo sparo e mi trovo in mezzo alla calca della partenza. Lo starter è stato un po’ troppo dilettantistico, ma subito mi ritrovo a correre per via Roma e via Po, una delle strade più belle della città, che come sfondo ha la collina ed una curva a gomito che da Piazza Vittorio ci porta a costeggiare il fiume, quasi a volerlo schivare. Ho accanto Andrea, Davide ed Ermanno. Procediamo allineati intenti a non perderci lungo il serpentone che si snoda lungo la strada.

vverto subito una piacevole sensazione di energia che mi permette di accelerare lungo il percorso, ma spesso rallento e mi riavvicino ai miei compagni. Sono ancora molti i chilometri che mi separano dall’arrivo ed ho timore che gli ultimi passi siano quelli più duri da percorre, non essendo più il mio corpo abituato ad uno sforzo prolungato.

A Nichelino c’è molta gente lungo la strada; intravedo Antonio poi Giuseppe e sua moglie Raffaella. A seguire tanti altri della Podistica che a piedi o in moto ci seguono e ci spronano a correre. Decido di lasciarmi andare alle sensazioni del corpo e provo ad aumentare il mio ritmo gara seguendo un gruppetto che si sta formando attorno a me e che viaggia al passo di 4’00”.

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Corso Castelfidardo Km. 37

Sono regolari e decisi ed io mi accodo. Improvvisamente ricordo che quest’anno proprio su queste strade ho patito enormemente il finale di una gara sociale ed ora, che ne ripercorro le vie, quasi ne risento la fatica. Che bello rientrare in città ! Dopo aver assaporato da lontano la Palazzina di Caccia di Stupinigi ci troviamo subito davanti alla Fiat, che come tutti i luoghi importanti della città ha radunato un buon numero di persone ai bordi della strada. E’ una sorpresa scoprire che quest’anno la città ha risposto in maniera positiva all’evento sportivo. Lungo la via c’è molta gente scesa a curiosare. Uomini, giovani, ma non solo, forse semplici passanti e poi ancora mogli, amici e parenti,  quest’anno c’è un nuovo spirito sportivo nell’aria.

Da qualche chilometro ormai la strada è in lenta e costante salita, una salita quasi impercettibile, che nelle gambe inizia a farsi sentire. Inizio così ad avvertire qualche dolore che piano, piano avanza nella muscolatura del fianco. La temperatura della giornata però è ideale ed i chilometri iniziano piacevolmente a scivolare via. Siamo arrivati al 18°. Ecco l’arrivo della mezza ... poco prima ho avuto il contatto con Sandro che stava scattando foto posizionato all’angolo della strada. Mi chiama ci salutiamo e poi via, di corsa lungo la strada dritta che mi porterà all’ennesimo cavalcavia. Già perché quest’anno il percorso è cambiato e finora alla prima parte del percorso, che mi è sembrato veloce, ci sono spesso brevi salite che impongono un cambio di ritmo.

Passiamo Grugliasco e le sue vie dove c’è Giorgio e la sua famiglia che incoraggiano tutti quelli della Podistica. Poi Collegno e Corso Francia che si apre alla città con un lungo viale che è una pista naturale per correre.

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Piazza Carlo Felice Km. 41

Al 27° km c’è Mauro che mi informa sul tempo ed io gli confido che inizio ad accusare stanchezza. Poi subito dopo Katia, Roberto e gli altri ... che bello incontrarvi qui ! Poi Nadia, Erika e Stefano, e tanti altri ancora ! E’ questo il tratto di strada dove sento che le batterie stanno per terminare, ma l’atmosfera è ancora magica e continuo a correre cercando di tenere lo stesso ritmo. Finalmente “Le Nuove” con curva a gomito, Corso Castelfidardo ed il quartiere della Crocetta.

Trovo mio fratello and family lungo la via, forse nel tratto di strada dove meno aspettavo di trovarli, portano così nuova linfa alle gambe, ora che sono quasi al 36° km, ovvero il mio incubo. Ho paura a superare questa distanza e piano piano questo timore si rivela reale. Le energie mi stanno lentamente abbandonando proprio nel tratto di strada più silenzioso. Non c’è nessuno lungo le strade di Corso Re Umberto e di Corso Turati, così corro concentrandomi solo su chi mi precede, cercando di non perdere contatto con l’andatura che inevitabilmente ne risente. Via Roma che spettacolo ! Malgrado abbia la mente confusa, vedo in fondo alla via quel lungo rettilineo che porta all’arrivo. Musica in sottofondo e poi ancora tanta gente ai lati della strada. Avverto dolore alle gambe e sicuramente sto correndo in maniera scoordinata. Proseguo e mi concentro solo sull’arrivo calcolando la distanza, meno 300, meno 200, meno 100 ... è FINITA !

Arrivo e guardo il display in alto, poi improvvisamente tutto finisce ! Il corpo si distende e si rilassa, il respiro cerca di tornare alla normalità. In questi attimi la stanchezza ha il sopravvento e mi ritrovo a vagare, quasi perso attorno all’arrivo. Arriva Davide e ci congratuliamo a vicenda, poi trovo Teresa e Nicoletta, ma sono ancora distante con la mente. Slaccio il chip dalle scarpe e mi avvio a ricevere la medaglia. Trovo Nadia che mi aspetta e che si congratula con me. Sono contento ... oggi volevo solo correre e tagliare il traguardo.

Durante la gara ho usato tutte le forze, sopportando la fatica ed alla fine sono contento di me. In fondo oggi ho cercato qualcosa di concreto, piccolo finché si vuole, ma concreto. E gara dopo gara, anno dopo anno provo ad arrivare ad un traguardo che mi soddisfi. Tra pause ed acciacchi, ora bisogna scegliere solo un nuovo percorso, ed un nuovo traguardo da tagliare. Appoggiato a Nadia, provo a ripartire incamminandomi verso l’auto e poi verso casa, dove troverò una lunga e calda doccia defaticante, poi .... pasta! 

Un saluto a tutti.

Renato Civitico

 

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