MALEDETTA VESCICA !

Vescica 

 MALEDETTA VESCICA !

Le vesciche ai piedi costituiscono uno degli inconvenienti collegati al mondo del podismo e della corsa, forse uno dei più fastidiosi che a volte può anche compromettere una gara preparata con mesi e mesi di allenamento.

Le vesciche sono in realtà un disturbo di minima entità, se paragonate agli infortuni di tipo muscolare, e possono essere curate autonomamente grazie ai numerosi preparati ed accorgimenti oggi disponibili in farmacia. Ma, attenzione, se le vesciche vengono trascurate o curate in modo superficiale e frettoloso o addirittura sbagliato, rischiano di diventare un grosso problema.

Dal punto di vista puramente scientifico, la vescica si forma perché il nostro organismo dà luogo ad una reazione di autodifesa per la pelle. Quando avviene una forte e continua sollecitazione dell'attrito con un calzino o una cucitura della scarpa, si ha questo eccessivo sfregamento della pelle che provoca la formazione di una bolla, che può esser di varie dimensioni. Questa bolla prende il nome di vescica. Per difendersi da questo sfregamento costante ed eccessivo, il corpo risponde provocando la formazione di liquido nella zona coinvolta da questa frizione, cercando in questo modo di creare una sorta di cuscinetto per diminuire lo sfregamento. Questo è il semplice motivo per cui si forma la bolla d'acqua. Questo liquido però crea non poca pressione con la pelle cle lo circonda e quindi origina uno stato doloroso. Capita poi di ritrovarsi con vesciche che siano anche piene di sangue, in questo caso il coinvolgimento non è più superficiale, ma coinvolge anche i capillari che si trovano nello strato epidermico.

Oltre allo sfregamento, la formazione delle vesciche può essere ampliata da altre cause occasionali, come correre con il piede bagnato o a ritmi elevati e per lungo tempo. Questa è la ragione per cui alcuni podisti soffrono di vesciche ai piedi solo durante le maratone e non in allenamento. Spesso gli spugnaggi e l’abitudine di alcuni maratoneti di versarsi addosso l’acqua, ha come risultato una scarpa fradicia, con il piede che “sguazza” dentro per chilometri e chilometri.

Si può fare un'utile ed attenta prevenzione per evitare il presentarsi delle vesciche.

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La cosa più importante è di controllare attentamente che le scarpe e le calze che utilizziamo siano adeguate al nostro tipo di corsa. Le calze devono essere ben aderenti, prive di buchi, senza cuciture e con i classici rinforzi sulle zone di maggior sfregamento. Per nessun motivo si deve correre senza calze. Le scarpe non devono essere troppo strette o troppo larghe e prive di cuciture interne; devono essere di mezzo numero in più rispetto a quello del piede. Una misura maggiore determina uno scivolamento del piede ad ogni appoggio.

Anche l’eccessiva sudorazione rappresenta una condizione favorevole alla formazione delle vesciche, quindi è raccomandabile non usare calze troppo spesse ed optare per l'acquisto di scarpe con una tomaia traforata che favorisca la traspirazione della cute.

L’igiene della pelle è fondamentale per la prevenzione delle vesciche : è ovvio procedere a frequenti lavaggi, ma è consgliabile utilizzare saponi non troppo aggressivi. Il piede deve essere ben deterso e soprattutto asciugato con cura. Le zone del piede sottoposte a maggiore sfregamento sono il tallone, il cuscinetto dell’alluce e le dita. E' consigiliabile usare creme idratanti a base di acido salicilico, ma non nell'immediata vigilia della gara, ma almeno da un paio di settimane prima. La crema va applicata tutti i giorni, frizionando bene il piede per favorirne l’assorbimento. Così facendo la pelle sarà più elastica, idratata  e resistente agli attriti. Il giorno della gara il consiglio classico è di utilizzare delle creme a base di vaselina, abbondando in quantità sulle zone più a rischio.

Se la prevenzione che abbiamo suggerito non si rivela sufficiente e le vesciche si presentano ugualmente, ecco come trattare questo noioso inconveniente.

Di norma e nella maggior parte dei casi, la vescica tende a guarire in modo spontaneo; se non viene eccessivamente sollecitata, il liquido tende a riassorbirsi, il tessuto si cicatrizza e la cute si rigenera. L’unico accorgimento è quello di proteggerla con un cerotto microforato per evitare lacerazioni spontanee. Questo vale per vesciche che non superano i 4-5 mm. di diametro.

Se la vescica ha dimensioni maggiori ed è gonfia, la compressione esercitata sugli strati cutanei sottostanti, ricchi di terminazioni nervose, può causare l’insorgenza di dolore ancora prima della sua rottura. Solo in questo caso è preferibile procedere al suo svuotamento seguendo queste semplici indicazioni. Pulire accuratamente la vescica con  eosina soluzione cutanea, un disinfettante ad ampio spettro antimicrobico e con azione protratta nel tempo. Il preparato non brucia e di norma non è irritante.

In alternativa si può utilizzare una soluzione acquosa di cloro o di benzalconio; prendere un ago per siringa (utilizzare un ago per ogni vescica trattata), praticare uno o più buchi al margine della vescica in modo da permettere al liquido di uscire e con una garza sterile esercitare una pressione leggera, ma costante  fino a svuotare completamente la vescica;  disinfettare di nuovo e coprire il tutto con una garza di protezione fissandola con un  cerotto a nastro o di tipo Band-Aid. Bisogna rifare la medicazione prima e dopo ogni allenamento. E' possibile applicare  un unguento cicatrizzante che si può trovare comunemente in farmacia.

E’ buona regola rivolgersi al medico qualora si verifichino segni di infezione come  pus, arrossamento e aumento del dolore. Si consiglia infine di usare i cerotti “seconda pelle” idrocolloidali solo come mezzo di prevenzione, applicandoli alle primissime avvisaglie e lasciando che il cerotto si stacchi da solo.

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