La maratona di Valencia Di Gabriele castagno

SIAMO TUTTI MARATONETI?

vignetta maratona

PREPARAZIONE ALLA MARATONA 

Maratona di Valencia. 1 Dicembre.

Faccio una premessa. L’unica cosa che credevo di sapere riguardo alla preparazione della maratona, era che avrei dovuto fare ogni tanto i famosissimi “lunghi”, fino ad arrivare a due settimane circa dalla data X e fare un ultimo lungo di 36 km. Diciamo che non ci è voluto molto per mandare le mie credenze completamente in frantumi.

 

Mi dispiace amore mio (ebbene sì, ho una moglie che si chiama Francesca), ma non potrai più tartassarmi con le solite lagne riguardo a quanto sia difficile e lunga la gravidanza. Devi sapere che anch’io sto vivendo, quello che tu hai vissuto poco fa.

La tua gravidanza, come la mia preparazione, è cominciata in mezzo a mille cuoricini e fiori profumati, con i migliori propositi ed energie da vendere. Inoltre all’inizio della preparazione mi veniva tutto facile! I miei allenamenti consistevano in una distanza variabile tra i 12 ed i 20 km ad andature blande, massimo al medio. Tra l’altro anche il medio mi riusciva facilissimo da mantenere come frequenza cardiaca, essendo quasi completamente disallenato.

Poi dopo le prime settimane iniziano i primi dolori. Per mia moglie sono state le famigerate nausee, per me è stato il fatto di non trovare all’interno della tabella settimanale la scritta “riposo”.

Scrivo un whatsapp a Sergio: “Ciao, potresti inserire almeno un riposo a settimana che devo sopravvivere?”

Risposta: “Beh è meglio che metti in chiaro che non abbiamo nemmeno iniziato a caricare veramente….”

A quel punto la nausea è venuta pure a me.

Per fortuna Francesca ha smesso di vomitare come la bambina posseduta nell’Esorcista dopo i primi mesi ed ha iniziato a sentirsi meglio. La stessa cosa è capitata anche a me. Ho iniziato a vedere i primi risultati degli allenamenti e a reggere maggiormente i carichi più gravosi. Ed è proprio quando pensavo di essere sulla buona strada che mi arriva questo messaggio: “Programma di Domenica 1 Settembre: 2 km lento A, 5.5 km lento B, 6 km medio estensivo, 1.5 km lento B, 4 km medio intensivo, 1 km lento B, 2 km medio estensivo, 500 mt lento B, 3x2 km medio intensivo rec. 500 mt lento B. TOT 30 km”.

Sorvolando il fatto che avrei bisogno di almeno un mese per studiare a memoria tutta sta pappardella di roba, davvero i miei occhi stanno leggendo 30 km a tre mesi dalla maratona?!

Decisamente non sapevo una sega della preparazione ad una maratona.

Ad ogni modo sono sopravvissuto a quella giornata campale, non senza qualche difficoltà verso la fine, ma sono riuscito a non collassare ed a ricordarmi tutte le variazioni grazie al mio socio di corse Fabio, che sapientemente si era tatuato il programma sul cinturino dell’orologio.

A questo punto della preparazione sto correndo tra i 100 ed i 120 km alla settimana e nel frattempo abbiamo fato altri “lunghi” da 32 e 37 km.

4:45-22:01

Per capire meglio la mia situazione devo fare un piccolo excursus sulla mia famiglia.

La mia famiglia è così composta: io, mia moglie Francesca ed una bambina di un anno che si chiama Cecilia.

Mia moglie è una maratoneta. Ebbene sì, lei è riuscita nell’intento di portare a termine la maratona, quella di Verona nello specifico. Corre da meno anni di me, ma appena ha cominciato il suo obiettivo è subito stato la maratona. Sinceramente credevo fosse pazza, ma l’ho lasciata fare e quando ho visto che teneva duro e continuava ad allenarsi ho iniziato a ricredermi. E’ stata lei a instillarmi il pensiero che nonostante tutto fosse possibile diventare maratoneti.

L’ho anche seguita in qualcuno dei suoi “lunghi” e mentre lei correva io le pedalavo vicino e mi facevo dei selfies e le raccontavo di ogni menata possibile ed immaginabile. A pensarci adesso non capisco perché non mi abbia scaraventato giù dalla bici inveendomi le peggio cose. Decisamente devo imparare a capire quali sono i momenti in cui ha senso fare il deficiente e quando no. Pensate che in sala parto pensavo potesse esserle di sollievo raccontare delle barzellette…

Ad ogni modo la maratona di Verona l’ha corsa ed è arrivata in lacrime. Aveva mancato il suo obiettivo di circa 5 minuti. Pensavo fosse per quello che piangeva ed invece ho scoperto con sommo stupore che erano lacrime di gioia, di esaltazione e di soddisfazione. Un cerchio che si chiudeva. Ce l’aveva fatta.

Praticamente una settimana dopo la maratona è rimasta incinta. Non per vantarmi ma, hei! One shot one kill baby. Bravo penserete voi, ti sei perso pure tutta la parte divertente.

Cecilia è la nostra splendida bambina. Lei è S T U P E N D A. E’ una bimba bellissima e bravissima ed ovviamente non mi assomiglia per niente. La vera fortuna di Cecilia è di avere una madre come Francesca perché il padre lascia un po’ a desiderare.

Di solito sono sempre stato abituato ad allenarmi il pomeriggio quando tornavo dal lavoro. Con tutta calma mi cambiavo, magari prima mi riposavo un attimino e poi andavo a correre senza preoccuparmi più di tanto a che ora sarei arrivato.

Con l’arrivo di Cecilia la parola “calma” è stata sostituita nel dizionario dalla parola “immediatamente”.

Mi sono accorto che mantenendo le mie solite abitudini non avrei praticamente avuto tempo di passare del tempo con lei. E con mia moglie ovviamente che quando tornavo a casa mi aspettava sulla soglia, dopo una giornata di piagnistei vari, con le braccia tese e quel tenero frugoletto col moccio al naso e la bocca spalancata nel tentativo di spaccarmi i timpani, accogliendomi con un invitante: “E’ tua!”.

Ho dovuto escogitare metodi alternativi di alternanza allenamento-famiglia-lavoro.

Ecco come si svolge ora la mia giornata tipo:

Ore 4:45: sveglia

Ore 4:50: seduto sul water

Ore 5:10: inizio allenamento con frontale 

Ore 6:45: fine allenamento credendomi Thor Dio del tuono

Ore 6:50: doccia e seguente colazione stile hotel 5 stelle che se mi vedesse il Dott. Nowzaradan impallidirebbe

Ore 8:00: lavoro

Ore 16:00: ritorno a casa

Ore 21:15: cerco di far addormentare Cecilia

Ore 21:45: sto ancora cercando di far addormentare Cecilia

Ore 22:00: Cecilia dorme

Ore 22:01: svengo nel letto addormentato

Al momento sono ancora vivo.

Ho però scoperto anche delle cose interessanti su di me. Al mattino così presto ed a stomaco vuoto riesco a rendere da paura! Ed i conseguenti allenamenti “lunghi” stanno andando alla grande perché ho sviluppato una buona capacità di bruciare grassi. O almeno, così mi ha detto Sergio perché io non ci capisco nulla.

Fatto sta che Francesca con questo nuovo stile di vita non sta più pensando di chiedere il divorzio ed io riesco a godermi Cecilia appieno.

Ad ogni modo spero che giunga prima il 1 Dicembre che la morte.

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