ELOGIO SEMISERIO AL CROSS

E' tempo di cross!

tempo di cross 400

L’antica corsa campestre è una classica specialità dell’atletica leggera e si pratica prevalentemente nel periodo tra novembre e marzo.

Il cross-country, come viene anche chiamato, viene tradotto in corsa attraverso la campagna.

Si corre su terreni erbosi, spesso fangosi, saliscendi e insomma su terreni dissestati; il periodo autunno-inverno rende il tutto ancora più suggestivo con nebbia, rugiada e freddo, ahimè, pungente. Utilizzato anche per dare continuità agonistica e per i mezzofondisti estivi, ma non solo.

Sono gare da correre “sempre impiccati” su distanze brevi a seconda della categoria di appartenenza.

Spaccano la consuetudine di correre su asfalto per chi ha preparato mezze e maratone, sfinito dal nero bitume, dai progressivi, dalle ripetute e dai lunghi.

Con questa specialità si sviluppa la potenza aerobica, si affina l’abilità nell’uso dei piedi, ottimo esercizio propriocettivo per gli arti inferiori.

I piedi che imparano a muoversi in diversi modi nello spazio.

cross scarpe400

Diventa molto utile per la prevenzione infortuni, coadiuva quello che in gergo viene chiamato pre-atletismo; esercitazioni che si svolgono in questo stesso periodo.

Prima delle canoniche settimane di preparazione alle maratone primaverili sarà utile per lo sviluppo della forza specifica, dare forza ai muscoli e dunque potenziare il motore organico.

Altro tipo di “utilizzo” della campestre è per chi vuole andare forte e allora deve prepararsi un paio di mesi prima aumentando la forza generale e specifica, la potenza aerobica a ritmi piuttosto elevati.

Nei 5/6 km l’apparato cardio-circolatorio viene sollecitato per far fronte all’elevata richiesta di ossigeno da utilizzare a livello muscolare periferico. Avremo pulsazioni elevate.

La tipologia di terreno, i saliscendi, i cambi di direzione, sono il giusto mix per richiedere un impegno muscolare; quadricipiti, polpacci e caviglie vengono coinvolti, sollecitati, si rafforzano e si potenziano.

Anche gli allenamenti vengono eseguiti sui medesimi terreni dove si svolgono le gare quindi terreni sconnessi e ondulati con simulazione gare, ripetute su varie distanze a ritmo gara (cross ovviamente!), esercizi con cambio ritmi, cambi direzioni e giochi di velocità (leggasi fartlek).

Le tecniche di corsa sono sempre ben accette!

Meritano una menzione anche le scarpe da utilizzare proprio in considerazione del tipo di terreno.

Possono essere utilizzate anche quelle da trail running che abbiano un buon grip che permetta di non scivolare ma l’optimum sono le chiodate, ma quelle da campestre e non da pista.

Quelle da pista hanno degli inserti in plastica o simile che fanno scivolare.

La chiodata è una scarpa minimalista, secca, per certi aspetti non perdona e occorre utilizzarla con cautela onde evitare guai a tendini, polpacci e fascia plantare.

Proprio per la storicità della corsa campestre in queste gare si vedono i “veri” podisti quelle che anche con temperature siberiane corrono con canotta e pantaloncini e sfoggiano orgogliosi scarpe chiodate fai da te con viti autofilettanti o modelli ormai sorpassati, praticamente dei pezzi di plastica con delle stringhe.

scarpa chiodata 400

Dalla foto si evince le autofilettanti anche sul tallone e non si capisce l’utilizzo non siamo mica dei calciatori!

Si lavora con la parte anteriore del piede, il tallone non si appoggia!

Non si contano i genetliaci della maggior parte dei runners che fra creme, modello grasso di foca, e unguenti sgusciano sulle collinette dei parchi.

Nei cross dove si snobba la tecnologia si corre con il cartellino da consegnare all’arrivo agli organizzatori che si spera sempre non facciano magheggi e giochi di prestigio con le carte.

Forse proprio per le caratteristiche sopra descritte la corsa campestre viene un po’ snobbata, considerata vecchia, di elite (vecchia anch’essa!) o comunque una specialità non importante.

Comunque pratico la corsa campestre da qualche anno e dietro ai nastri segnaletici che separano il percorso di gara vedo e sento sempre un gran tifo.

Pochi fronzoli, cuore a palla, muscoli e occhi puntati sugli appuntamenti di primavera!

 



 

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