DUE AMICI A VERONA

VERONA MARATHON: Marco Oteri

oteri medaglia400

La maratona è da sempre definita la Regina delle corse e quindi, come tale, bisogna saperla affrontare con rispetto e dedizione.

Quest’anno a Giugno, parlando con amici, abbiamo deciso di correre una maratona in autunno e la scelta, curiosando tra i calendari, è ricaduta su Verona. La data segnata con il cerchio rosso sul calendario: 18 Novembre.

La forma fisica in quel momento non era al massimo e pensavo alla maratona dopo che le ultime 2 (corse negli anni precedenti) non erano andate come speravo. Da sempre il mio obiettivo era di scendere sotto le 3h30' e finora non ci ero mai riuscito. Un muro invalicabile.

Una volta fatta l’iscrizione e organizzato il viaggio non rimaneva che prepararsi fisicamente e psicologicamente per affrontarla.

PERCORSO 400

Con il compagno di corse Emanuele abbiamo deciso di prepararci come si deve, con una preparazione “insolitamente” lunga, seguire una tabella che durava ben 20 settimane con l’obiettivo di abbattere decisamente quel muro.

Dai primi giorni di Luglio iniziarono gli allenamenti. Dopo 1.500 km percorsi, dopo tante corse fatte al mattino presto o alla sera tardi, dopo esserci spronati e supportarti per 5 mesi arriva la fatidica data e arriva il momento di raccogliere i frutti dell’impegno e dei sacrifici fatti.

Dopo un breve riscaldamento con altri amici e compagni della Podistica Torino, non rimaneva che entrare in griglia e partire.

L’obiettivo era di tenere il passo costante e seguire i Pacer delle 3h20' fino al 30°km e poi vedere come andava.

Dopo il consueto inno italiano lo sparo che decreta la partenza. Dopo qualche km iniziale di rincorsa agganciamo il gruppetto dei pacers e continuiamo a correre con loro.

I km scorrono tranquilli, ma il gruppo che avevamo scelto di seguire non si dimostra così costante e attorno al 15°km ci ritroviamo distanziati di qualche centinaia di metri. A quel punto decidiamo di mantenere il nostro passo e continuare a gestire al meglio le forze.

oteri in action400

La tattica funziona: 1h40' e qualche secondo per il passaggio alla mezza maratona; l’arrivo è sempre più vicino e le sensazioni buone.

Tutto va secondo le previsioni e fino al 35°km fila tutto liscio, ma la Regina prima o poi ti mette alla prova.

La seconda parte del percorso non è molto facile e la fatica inizia a farsi sentire. I muscoli iniziano a indurirsi e la stanchezza a prendere il sopravvento; era arrivato il momento di buttare il cuore oltre l’ostacolo.

Dopo un ristoro veloce, io ed Emanuele ci ricompattiamo e corriamo fianco a fianco fino al ristoro successivo con i pacer ancora davanti a noi.

All’ultimo ristoro del 39°km, Emanuele ha più forze e quindi ci distanziamo di qualche metro.

Pian piano la distanza con Emanuele e i pacers aumenta, mancano solo 2 km e, nonostante i crampi siano in agguato, continuo a mantenere il mio passo senza aver la forza di allungare per paura di crollare all’ultimo e rovinare tutto.

Alla visione dell’Arena tutte le fatiche svaniscono e gli ultimi metri volano via; uno sguardo veloce al tabellone e la visione del tempo prefissato: 3h20'.

Un urlo di gioia e l’abbraccio con colui che, oltre ad essere il compagno di corse e di km condivisi, è un vero amico.

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La soddisfazione è enorme: il muro finalmente è crollato!!

Commenti  

#3 Di Palma Emanuele 2018-11-22 14:31
Davvero grazie di cuore Marco!! Un abbraccio di quelli che non potrai mai dimenticare, pieno di emozione, durante il quale mi son passati per la testa tutti i momenti di corsa più duri e più belli che insieme abbiamo condiviso!!
#2 Di Palma Emanuele 2018-11-22 14:31
Davvero grazie di cuore Marco!! Un abbraccio di quelli che non potrai mai dimenticare, pieno di emozione, durante il quale mi son passati per la testa tutti i momenti di corsa più duri e più belli che insieme abbiamo condiviso!!
#1 Diconto Salvatore 2018-11-21 11:04
Complimenti. Quanta emozione in poche parole...

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